Spumante, o meglio vino spumante, è un termine ombrello che racchiude diverse tipologie di vino accomunate essenzialmente dalla presenza di una più o meno marcata effervescenza e quindi di CO2 (anidride carbonica).
Sarebbe infatti corretto parlare di vini spumanti piuttosto che di vino spumante per rendere questo temine meno ambiguo. Pur essendo l’Italia una delle nazioni con la maggiore, in termini quantitativi, e maggiormente variegata produzione di vino; regna sovrana molta disinformazione che si traduce anche in un utilizzo ad canis penem dei termini appartenenti alla realtà vitivinicola.
Per la maggior parte dei consumatori è del tutto normale ordinare “un Prosecco” quando si desidera un vino spumante: una lucciola presa per lanterna. È comune travisare alcune parole che appartengono all’universo dei vini con le bollicine e l’abuso del termine Prosecco ne è un esempio lampante.
Prosecco e vino spumante non sono sinonimi, per alcuni un’ovvietà; ma la maggior parte dei consumatori guarderà sbigottita a una simile rivelazione.
Se desideri approfondire la questione: ecco perché Prosecco e Vino Spumante non sono sinonimi.
Ma torniamo al vino spumante, o meglio ai vini spumanti.
Perché i vini spumanti hanno le bollicine e qual è la differenza con i vini fermi?
La principale differenza tra vini spumanti e vini fermi è, appunto, la presenza delle bollicine che conferiscono la caratteristica effervescenza: quella che in gergo tecnico si chiama perlàge.
Il vino spumante ha le bollicine poiché la fermentazione si conclude in recipienti chiusi.
Nella fermentazione alcolica i lieviti trasformano lo zucchero presente nel mosto in zucchero, anidride carbonica, anidride solforosa e altre sostanze collaterali.
Nei vini fermi questa fermentazione avviene in contenitori – di vari materiali – aperti e ciò consente il disperdersi dell’anidride carbonica.
Nel vino spumante, invece, la fermentazione (la seconda fermentazione, a voler essere precisi) termina in recipienti chiusi che mantengono intrappolata l’anidride carbonica in forma di bollicine.
Esistono varie metodologie di produzione, ma ciò che accomuna tutti i vini spumanti è la presenza di due fermentazioni anziché una.
Tutte le varietà di vino spumante sono ottenute dalla prima e dalla seconda fermentazione alcolica di uve fresche o mosto di uve o di vino.
La seconda fermentazione delle uve
Una volta che si è conclusa la prima fermentazione alcolica del mosto si ottiene un vino detto vino base che viene poi addizionato di ulteriore zucchero e lieviti che consentono una seconda fermentazione.
Le diverse modalità di aggiunta di questo insieme di zucchero e lieviti e i diversi possibili recipienti in cui si svolge questa seconda fermentazione (essenzialmente autoclave o bottiglia) caratterizzano i vari metodi di produzione del vino spumante.
Certamente all’interno della categoria vino spumante sono ricompresi prodotti molto diversi fra di loro, sia per quanto riguarda la presenza di anidride carbonica, sia in base al tenore zuccherino, alla durata dell’affinamento (ove presente) o alla cuveé.
Se non sai che cosa significa, ecco un approfondimento sul termine cuvée e la spiegazione della differenza con vino spumante millesimato.
I metodi di produzione del vino spumante
La principale differenza da capire per mettere un po’ di ordine riguarda il metodo di produzione. I metodi di produzione principali dei vini spumanti sono tre, ecco degli approfondimenti:
Per completare il quadro ti consiglio di leggere questi due approfondimenti:
- Il dosaggio, ovvero i diversi gradi del residuo zuccherino nei vini spumanti;
- La differenza tra vino spumante e vino frizzante.